Abbandonata tra le vezzeggianti lenzuola, impaziente attendo il bussar della sollevante quiete, ed è già chimera la lunga veste nera delle mie contorcenti notti.
Mi muovo agilmente in una trafelata danza. Ora son rannicchiata su un fianco, ora pesantemente giaccio sul ventre, voltando impassibilmente le spalle al mondo.
L’irritante ticchettio dell’orologio amplifica la mia insofferenza esasperandomi.
Respiro piano, mentre in me risuonano pensieri e sogni fiabeschi.
La stanchezza rapisce i miei vispi occhi che nel buio confusamente si perdono.
Mi giro. Scopro una gamba.
M’avvolge un’insistente agitazione.
Morfeo abbraccia amorevolmente le bianche pecorelle al di là dello steccato…
Mi alzo. Accendo la radio.
Attendo.
Nulla.
Le lancette corrono inarrestabili verso il loro traguardo. Meno 6, meno 5, meno 4…tic tac, tic tac…
Mi alzo. Bevo una tisana. Torno a letto.
Guardo nuovamente l’orologio e, repentinamente, la simpatica immagine del Bianconiglio scorre attraverso i miei occhi affaticati.
Sorrido.
Mi giro e alzo le braccia sul cuscino, inconsapevole del fatto che la soglia del paese delle meraviglie già m’attende.
Buonanotte…
Diario
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